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- Category:Il giardiniere
Scritto con mio figlio Matteo
Una tesi che sostengo quando mi confronto con i colleghi costruttori di giardini è che non possono e non devono esserci regole troppo rigide per il giardino.
Dar vita ad un giardino oltre ad essere un atto di civiltà, è una passione, un divertimento, un bellissimo lavoro.
gli elementi necessari ad un giardino non li troviamo nelle regole ma nella pioggia, nel sole, nella terra, nel mondo e soprattutto nei ricordi.
Non bisogna avere la presunzione di creare un buon giardino dalle procedure ma cogliendo le qualità spontanee della natura, che trovano ordine nel disordine.
Uno degli elementi piu’ belli è l’alternarsi di luci ed ombre. Sono esse infatti a scandire ritmi e movimenti anche su superfici statiche come un muro.
La luce filtra dal fogliame di una pianta e cambia di ora in ora, la sua qualità è sempre diversa. Lo splendore della luce nel tramonto allunga le ombre riflettendole con chiarezza, e proietta una parte del giardino con le sue forme da un’altra parte attraverso giochi di sovrapposizione del piano orizzontale con quello verticale.
Ecco perchè un buon giardino non puo’ avere solo regole. Ha bisogno dei suoi ricordi. Come la luce del mattino che rende trasparente i fili del prato, o che fa sembrare fiore una giovane gemma. Come il profumo dell’erba appenafalciata o la scia che la pioggia porta con sè quando irrompe in una giornata di caldo.
Un buon giardino vive dei suoi ricordi e, solo così, è un bellissimo lavoro.
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