Il giardino come spazio scenico

Quando nel 1700 si cominciò a pensare al giardino come fenomeno estetico/culturale, economico, sociale, politico, nacque la necessità di colmare le lacune create dalla convinzione che esso fosse finalizzato unicamente a mostrare una natura idealizzata.
Nel 1801 apparve il trattato di ercole silva “l’arte dei giardini” poi nel 1909 il saggio di Sir George Sitwell “On the making of gardens”, l’unione di queste due fonti colmò il vuoto che il pensiero umanistico aveva del giardino e pose le nuove basi per la creazione di uno spazio che coniugasse arte e natura in un unica identità.
Silva era un sostenitore del gusto moderno, Sitwell ammirava il giardino classico, all’italiana. E’ curioso come nonostante le differenze, non solo cronologiche, entrambi abbiano lasciato doni preziosi, idee e soluzioni per il giardino moderno.
Nel bellissimo libro di Alessandro Tagliolini “il giardino italiano dell’800”, vi è un illuminante confronto delle due differenti opinioni, di seguito sinteticamente riportate :

Silva
il giardino deve ritrovare la spontaneità della natura, senza un’idea definitiva, e con soluzioni progettuali a volte improvvisate. Il pittoresco deve prevalere sul disegno.
Sitwell
questa base teorica è inaccettabile perchè prescinde dal rapporto casa/giardino

Silva
pensa ad un giardino dove prevale l’irregolarità, il movimento e la varietà
Sitwell
l’obbligatorietà è la simmetria

Silva
sostiene che i viali rettilinei devono essere modificati dal genio pittorico sitwell
inorridisce all’idea di sentieri contorti che sembrano disegnati da un ubriaco

Silva
non vuole statue in giardino, o perlomeno ne accetta poche
Sitwell
vuole il giardino pieno di statue perchè sostiene che la cultura aggiunge un fascino nuovo alle emozioni

Silva
immagina i fiori distribuiti in forme e macchie libere, con colori vivi e diversi, come nella pittura, con particolare riguardo alle gradazioni ed ai rapporti tonali.
Sitwell
dice che i fiori sono molto piu’ belli nell’aiola a forma squadrata, dai fiori discreti e senza tonalità troppo accese, per non distrarre dall’insieme visivo

Silva
le prospettive devono essere diverse, improvvise ed aeree
Sitwell
propone prospettive aperte, con punti di vista principali

Silva
invece di progettare un giardino, segliere un angolo di natura e modificarlo abbellendolo
Sitwell
sostiene di smettere di abbellire la natura vicino alla casa perchè bisogna invece trasferire la casa dove la natura è bella

Silva
vuole motivi esotici nel giardino, classicismo e gotico. Nel giardino deve esserci una trama come in un dramma per produrre diverse emozioni.
Sitwell
ammassare in poco spazio tutte le emozioni e sfumature della natura non è corretto.

Anche l’utilizzo del giardino produce disaccordi.

Silva
avvalora al giardino valori poetici, filosofici e sociali. In spazi multipli e senza recinti.
Sitwell
vuole i vecchi muri di cinta per isolare i giardini e stabilire con la natura un rapporto unico

La fusione di questi concetti contrapposti ha dato vita al giardino contemporaneo, ed ha costituito la base del pensiero che puo’ trasformare artificio e natura in arte.

Che cosa significa associare il giardino allo spazio scenico” ? Perché ? perché ne rispecchia in pieno la definizione classica : Lo spazio scenico, o scena, è quel luogo collocato di fronte alla cavea in cui si svolge un evento spettacolare! (fonte Wikipedia)

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